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L’oliatura per l’abbellimento delle gemme

Le gemme spesso vengono trattate con metodi vari e con elementi diversi a secondo del materiale di partenza e del risultato che si vuole ottenere, ma in questo documento parleremo soltanto di quei trattamenti che riguardano l’infiltrazione e l’impregnazione.

L’infiltrazione è il trattamento chimico più semplice, esso consiste nel far penetrare l’olio o altri liquidi oleosi dentro a piccole cavità o a fratture utilizzando in sottovuoto delle medie pressioni.

Il fine ultimo è quello di rendere le gemme omogenee e più trasparenti.

Per la realizzazione di questo processo vengono utilizzati degli oliatori che hanno al loro interno una camera contenete dell’olio; una volta inserita la pietra viene fatto scaldare l’olio (dai +5 ai +90°C) e viene messo in funzione il generatore di sottovuoto (~5 bar). I liquidi più utilizzati sono: olio di cedro, olio di granoturco, di palma, d’oliva, olio minerale, olio di tung (legno della Cina), balsamo del Canada (olio di cedro). Si tratta di liquidi incolori. Se ad essi viene aggiunto del colorante, il trattamento non è più considerato infiltrazione o oliatura ma colorazione artificiale.

Le gemme più comunemente sottoposte a questo trattamento sono: smeraldi, zaffiri, rubini, opali ma anche materiali artificiali come smeraldi sintetici, corindoni sintetici ecc...

Un prodotto utilizzato di recente per il riempimento delle fratture è l’Opticon e il Permasafe, costituiti da resine epossidiche di origine sintetica.

L’impregnazione consiste nel riempire fratture ed interstizi con sostanze come cera, paraffina e plastica. Vengono fatte penetrare, solitamente a pressione allo stato liquido e successivamente vengono lasciate solidificare naturalmente. In questo modo si rende omogenea e brillante la superficie di materiali porosi come la turchese, lapislazzuli, opale ecc.

Il colore diventa più vivace per effetto della superficie che assume un “aspetto bagnato”.

L’impregnazione può essere effettuata anche con sostanze plastiche che ne aumentano la tenacità e ne stabilizzano il colore.

Dopo molto tempo a secondo dell’utilizzo che viene fatto dell’oggetto il trattamento va ripetuto, non ha un costo eccessivo e le gemme montate non necessitano di essere smontate.

Ora procederemo ad analizzare questi trattamenti sotto l’aspetto estetico, di analisi, economico e legislativo.

Esteticamente entrambi i trattamenti vengono effettuati per abbellire le gemme e per renderle più trasparenti ed attraenti.

L’analisi gemmologica:

Entrambi i trattamenti si possono riconoscere con un attento esame al microscopio sia delle fessure che della superficie della pietra; Le gemme trattate con questi oli o materiali (opticon) sono reversibili, nella maggior parte dei casi è sufficiente immergere la pietra in acetone per alcune ore, oppure, in caso di resine epossidiche, servirsi della più pericolosa “acqua regia” (miscela costituita, in volume, di una parte di acido nitrico (HNO3 ) e tre parti di acido cloridrico (HCL) concentrati.

Legislativo: In materia di gemme noi analisti dobbiamo attenerci alla normativa UNI (Ente Nazionale di Unificazione), che sotto sarà riportata fedelmente( paragrafi 4.3. , 4.3.6., 4.3.7.)

 

[…]Scopo

La presente norma stabilisce le denominazioni da usare per distinguere i diversi materiali gemmologici.

4.3. materiale gemmologico trattato: Materiale gemmologico di origine naturale, artificiale o di coltura modificato dall’uomo nelle proprietà chimiche e/o fisiche.

4.3.6. oliati: Materiale naturale, artificiale o di coltura che ha subito permeazione di fratture con olio o altri liquidi oleosi senza aggiunta di coloranti.[…]

4.3.7.Oliati con aggiunta di coloranti: Materiale di origine naturale, artificiale o di coltura che ha subito permeazione di fratture con olio o altri liquidi e con aggiunta di coloranti.[…]

Materiale gemmologico trattato

Tutti i materiali definiti in 4.3.1. a 4.3.11, devono essere designati con il nome della specie e/o della varietà di appartenenza, precisando l’origine, seguito immediatamente dal tipo di procedimento subito eventualmente con l’aggiunta di un avverbio chiarificatore (per esempio: lievemente).

Esempio: Un berillo verde il cui colore sia stato modificato mediante oliatura, deve essere denominato smeraldo di origine naturale, oliato.[…]

Secondo la normativa UNI, sia il gemmologo qualificato che il rivenditore serio, hanno l’obbligo di comunicare il trattamento che la pietra ha subito, sia per gli oli colorati che per quelli incolore. Non è una questione di correttezza o di visione personale, ma di legge; quest’ultima è talmente precisa che non solo specifica i vari trattamenti, ma addirittura ne detta la terminologia da usare in un eventuale certificato.

L’aspetto economico:

Rimane ovvio affermare che una pietra trattata vale meno di una pietra non trattata, ma bisogna anche distinguere i vari trattamenti, non tutti i trattamenti sono invasivi.

L’utilizzo degli oli senza l’aggiunta di coloranti è molto diffuso (molto più di quello che si pensi) e non influisce in maniera gravosa sul prezzo finale della gemma, contrariamente gli oli colorati e l’opticon intaccano, in parte più o meno consistente, il valore della pietra.

Il motivo della differente valutazione è dato dalla diversa intensità di alterazione che ognuno di questi trattamenti è in grado di apportare.

Un olio incolore migliora la trasparenza di pietre che in partenza sono già delle belle pietre. L’olio non ha l’indice di rifrazione uguale a quello della pietra e quindi, può migliorare l’opacità delle fessure, ma le grandi fratture rimarranno comunque evidenti ad un occhio esperto. Inoltre, non bisogna trascurare che, gli addetti al taglio delle pietre sono persone molto esperte, essi non infiltrerebbero mai con del semplice olio una pietra con grandi fratture, ma la tratterebbero con delle resine epossidiche trasformandola in una pietra vendibile. E’ per questo che le pietre trattate con opticon o altri materiali sintetici sono maggiormente penalizzate sotto l’aspetto economico.

Altro discorso va fatto per gli oli colorati che oltre a donare trasparenza danno anche colore alla pietra, Il motivo per cui vengono penalizzati economicamente è molto semplice, se si compra uno smeraldo trattato con materiali estranei colorati c’è il forte rischio che non si stia acquistando un berillo varietà smeraldo (verde) ma un berillo varietà goshenite (bianco); il suo valore è enormemente più basso di quello dello smeraldo.

Nessuno di questi trattamenti è una truffa se viene dichiarato, non si tratta di ciò che si può fare e di ciò che non si può fare, ma di cosa si vende e soprattutto, a quale prezzo si vende. Il cliente deve rimanere libero di scegliere un prodotto di qualità inferiore a buon mercato o un prodotto di alta qualità molto costoso, la truffa scatta quando si vende la qualità del primo al prezzo del secondo. E’ quindi consigliabile acquistare sempre gemme accompagnate da un certificato gemmologico che si assuma la responsabilità giuridica del bene in questione.